La famiglia dell’Azione Cattolica , giovani e adulti , è convenuta l’11 e il 12 marzo , a Silvi ,per il consueto ritiro di spiritualità quaresimale sul tema : la spiritualità del laico di AC . A guidarci nella riflessione il nostro amato Padre Silvano Porta , oblato di Maria Vergine , già assistente diocesano del settore giovani di AC . Il predicatore ha rivisitato i tratti salienti della vita spirituale :
- È la pietra angolare della nostra vita , essenziale per leggere la nostra esistenza e conferirle significato ;
- È caratterizzata da una regola spirituale che ci aiuta a interpretare , progettare , verificare la nostra vita ;
- Necessita di continui esercizi di discernimento personale e comunitario ;
- È agevolata dall’accompagnamento spirituale, una guida che ci orienta nel ricalibrare continuamente il cammino .
Siamo stati poi invitati a riscoprire le radici della nostra speranza , che risiede in Cristo Gesù , a custodirla e portarla agli altri “ sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi “(1Pt 3,14-15 ).
Quale immagine di comunità cristiana deriva da tali premesse ?
Una comunità in uscita , disponibile all’accoglienza , attenta ai bisogni dell’altro , capace di offrire amicizia , con un occhio particolare alla famiglia e ai giovani .
Insomma , per dirla con l’EVANGELII GAUDIUM , una Chiesa accidentata , ferita e sporca piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze ( EG 49 ).
Una Chiesa non dogana , ma casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa , che si comporta come facilitatrice e non controllore della Grazia ( EG 47).
Comunità cristiane che non diano spazio a diverse forme di odio , divisione , calunnia , diffamazione , vendetta , gelosia ( EG 100 ) ; tentate dal senso di sconfitta che ci trasforma in pessimisti scontenti … ma una Chiesa che ricordi quello che disse il Signore a S. Paolo “ Ti basta la mia grazia ; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza “ ( 2 Cor 12,9 ) .
Una Chiesa , comunità di profeti di speranza , come Don Tonino Bello “ Chi spera cammina , non fugge .
Si incarna nella storia , non si aliena .
Costruisce il futuro , non lo attende soltanto.
Ha la grinta del lottatore , non la rassegnazione di chi si disarma .
Ha la passione del veggente , non l’aria avvilita di chi si lascia andare .
Cambia la storia , non la subisce .” (Gli altri sono l’inferno ) .
Marco Palareti