Radio, televisione, social network, internet, quotidianamente pronti a comunicarci un preciso modello di bellezza: sei bello se…, sei bravo se…, vali se… Ci convincono che è da conquistare, da comprare, distogliendoci dalla “vera Bellezza”.
I giovani di Azione Cattolica diocesana, guidati ed accompagnati dagli educatori, dall’assistente diocesano Don Massimo Balloni e dal seminarista Pierpaolo Matteucci, si sono interrogati su questa tematica durante il camposcuola estivo, occasione di incontro e confronto, tappa fondamentale del cammino annuale.
Cantava così Modugno: “Meraviglioso ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso”. Accolti da queste parole ci siamo immersi “sotto un cielo di bellezza”, e con il nostro sorriso, lo stupore, il silenzio, la semplicità, lo sguardo e l’ottimismo abbiamo aperto il cuore all’autentico e al genuino.
“Di che bellezza son creato?” Attraverso il contatto con la natura e un momento personale di riflessione ci siamo riconosciuti bellezza pensata e creata da Dio a sua immagine e somiglianza. E chi cura la bellezza del Creato? Ognuno di noi, in particolare ogni giovane di AC, nel suo piccolo, nel suo essere incantevole, può rendersi continuatore dell’opera creatrice e tirar fuori dall’intera Creazione la sua originale bellezza.
“Al tempo della forza sopraggiunge quello della fragilità e non è facile sentirsi improvvisamente delicati; può rivelarsi un inferno se si è soli. Io solo non lo sono mai stato.” I nostri limiti e le nostre fragilità non sono facili da identificare, accettare e, infine, superare per farli fruttare. Grazie a delle relazioni autentiche è possibile trovare la forza necessaria per andare oltre. Il confronto diretto con l’altro, inoltre, conduce alla scoperta e riscoperta dell’essere bellezza al di là di ogni limite. Siamo esseri fatti per amare ed essere amati nel profondo.
Tra i nostri tanti limiti, il contatto con la diversità è uno di quelli che maggiormente ci spaventa. Diversità in ogni ambito, vicine e lontane. Due testimoni, Chiara Ciminà, responsabile dell’Autismo Abruzzo Onlus e Don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne, ci hanno aiutato ad affrontare tale tematica trasmettendoci la loro esperienza di vita. Questo ci ha incoraggiato a cogliere nella diversità non un limite, bensì una ricchezza donata che matura nell’incontro, nell’ascolto, nello scambio e nel confronto con persone diverse da noi e a vedere la bellezza anche nei luoghi più bui della società. A tal proposito abbiamo condiviso parte della nostra giornata con dei ragazzi africani David, Prince, Samuel e Ushman, giunti in Italia negli ultimi anni; prezioso è stato il loro racconto e il vederli relazionarsi con noi condividendo momenti di riflessione e di gioco.
Con la speranza di far fruttare quanto vissuto alla luce della Parola, auguriamo ai lettori un buon cammino sulla via del Signore.
Laura Sperandio, parrocchia di Villa Mosca